27 Gennaio - Giornata della Memoria

Oggi 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria per commemorare le vittime dell’Olocausto e tutti coloro che furono perseguitati, deportati o uccisi per motivi razziali, politici, religiosi, di orientamento sessuale, o per condizioni personali, dai nazisti e dai loro alleati.

Il 27 gennaio rappresenta quindi una data fondamentale per tutti noi Europei, un momento di raccoglimento profondo che tuttavia non può e non deve esaurirsi in se stesso. Un monito questo che ci giunge anche dalla comunità ebraica, che ci invita giustamente ad una riflessione costante per essere partecipanti attivi del nostro presente. Un modo per riuscire a riconoscere nei nostri atteggiamenti quotidiani i sintomi di quella indifferenza, intolleranza, paura dell’altro che portò meno di un secolo fa alla realizzazione di abomini come le leggi razziali italiane e lo sterminio di sei milioni di innocenti.

E oggi che la storia ci mette davanti una grande sfida, un’emergenza umanitaria senza pari, abbiamo l’opportunità di mostrare a noi stessi che siamo in grado di creare un futuro diverso, di non cadere nuovamente in atti disumani. Rispondere con indifferenza, intolleranza, chiusura a chi scappa perché in guerra o perché povero,  rispondere con indifferenza, intolleranza, chiusura a colui che cerca protezione in quei paesi che si fregiano di essere promotori dei diritti umani e civili, questo rappresenta già di per sé un’onta con cui ognuno di noi prima o poi dovrà fare i conti. Per questo è necessario che la voce dei più si faccia sentire, che aiuti, anche chi non riesce, a vedere nell’altro se stesso, il proprio figlio, il proprio padre, la propria madre. Ed oggi è altresì necessario che le istituzioni e i territori investano maggiormente in cultura e si impegnino a tramandare ai giovani, anche attraverso nuove formule, il ruolo curativo della memoria, per insegnare ed aiutare a riconoscere le similitudini nelle vicende umane e ad avere la forza, come società, di rispondere in modo diverso da come facemmo settanta anni fa.

Per questo anche quest’anno abbiamo scelto di celebrare una ricorrenza così importante organizzando una serie di iniziative con le scuole, con l’intenzione di sensibilizzare i ragazzi sull’orrore della guerra, sulla sua stupidità e sulle atrocità che furono commesse dai nazisti e dai fascisti nell’indifferenza di larga parte della popolazione.

Lo faremo attraverso uno spettacolo teatrale per ragazzi, a cui assisteranno le classi delle scuole medie, dal titolo “Nel nome Mio” volto a raccontare la storia di un soldato in fuga e le atrocità della guerra. Ma lo faremo anche attraverso le preziose testimonianze che l’A.N.E.D. (Associazione Nazionale Ex Deportati) donerà agli studenti presenti. Quella con l’A.N.E.D. è una collaborazione che dura da anni e a cui come Amministrazione teniamo particolarmente visto il loro impegno nel promuovere proprio tra i più giovani il ruolo della memoria. Da qui il nostro costante sostegno ad un’iniziativa che ritengo essere fondamentale per la crescita dei nostri ragazzi, il pellegrinaggio/viaggio studio ai campi di sterminio, che ogni anno l’associazione organizza con le scuole e i comuni e che è gia in programma anche per questo 2019. Un modo per i nostri ragazzi di vedere con i loro giovani occhi quei luoghi di annientamento della ragione umana, per ripercorrere e attraversare quella desolazione, per conoscere e imparare a condannare, senza se e senza ma, quel tragico momento della nostra storia.


In fondo “è avvenuto, quindi può accadere di nuovo”, sta a noi costruire gli anticorpi nella nostra società affinché quello che è stato non si verifichi di nuovo, magari con forme nuove ma con lo stesso orrore.