25 novembre 2020 - Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle donne

25 novembre 2020 - Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle donne

25 novembre 2020.

Quello che stiamo vivendo è un anno estremamente particolare ma questo non ci impedisce di celebrare, anche se non insieme fisicamente, la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Una ricorrenza a cui la mia Amministrazione non ha mai rinunciato quale occasione di denuncia ma anche di sensibilizzazione.

 

Nonostante le dure lotte di emancipazione condotte negli anni consentano oggi di vivere in società più giuste e più eque, ancora troppe sono le deviazioni che portano lontano da questo sentiero tracciato e troppi sono ancora gli ostacoli, primi fra tutti quelli di ordine culturale e con essi i conseguenti pregiudizi e stereotipi, che di fatto impediscono una piena parità di genere. 

 

Una parità che sia sostanziale e che inizia da ciò che di più semplice e allo stesso tempo complesso c’è in una società: il linguaggio. Il linguaggio riflette il livello di civiltà di una comunità, di un Paese, riflette il livello comune di emancipazione.

Il linguaggio è espressione della cultura di un popolo. Un linguaggio che spesso cade in esternazioni sessiste, che crea disparità già dall’uso stesso delle parole, rappresenta un substrato su cui si consolidano atteggiamenti, convinzioni, azioni che sfociano poi in estremo in atti deviati, in violenze, fisiche, verbali. Perchè la violenza non è solo quella fisica, anzi il più delle volte quella morale lascia cicatrici più profonde.

 

E’ per questo che continuo a ritenere che il primo antidoto alla violenza di genere, che permetta di consolidare le conquiste delle lotte di emancipazione, sia il fattore culturale insieme ad un forte sistema di garanzia delle pene. E' necessario quindi che tutti insieme, come società, proseguiamo in questo percorso di emancipazione, che inizia obbligatoriamente con l’autodeterminazione della donna, in ogni sfera della propria vita, da quella privata a quella pubblica e professionale, passando per la cultura del rispetto dell'altro, a scuola così come in famiglia, per passare poi agli ambienti di lavoro, fino ad arrivare nei tribunali, dove in estrema sintesi chi è vittima deve essere difeso, risarcito e tutelato e chi è colpevole punito.